Valogno, minuscola frazione di Sessa Aurunca incastonata nel verde del Parco Regionale di Roccamonfina, è uno di quei luoghi che sembrano usciti da una fiaba.
Un tempo quasi del tutto spopolato, ridotto a poche anime e abitazioni silenziose, oggi è un museo a cielo aperto, un borgo rinato grazie alla forza dell'arte e alla determinazione di chi ha deciso di non lasciarlo morire. Camminando tra le sue viuzze strette, tra le case in pietra e i muri colorati, si ha la sensazione di entrare in un sogno dipinto, dove ogni angolo racconta una storia, ogni parete è un frammento di memoria, fantasia o desiderio.
La trasformazione è avvenuta nel tempo grazie al progetto “I Colori del Grigio”, nato dalla volontà di due persone legate profondamente a Valogno, che hanno coinvolto artisti da tutta Italia per dipingere murales sulle facciate delle case abbandonate, trasformando così il degrado in bellezza, l’abbandono in attrazione.
I murales raffigurano scene oniriche, leggende, ritratti di personaggi famosi o semplici momenti di quotidianità contadina, e danno vita a un’esperienza immersiva che non ha nulla da invidiare alle gallerie d’arte contemporanea. Ma Valogno non è solo pittura: è accoglienza, è lentezza, è racconto condiviso.
È un posto in cui si arriva da turisti curiosi e si va via sentendosi parte di una comunità che resiste, che crede nel potere delle idee e delle mani. Il silenzio del borgo, privo di negozi e bar, non è assenza, ma spazio per l’ascolto e per la meraviglia. Qui il tempo si misura con altri ritmi e ogni passo è un invito a fermarsi, a guardare davvero, a scoprire che anche in un piccolo villaggio ai margini della Campania può rinascere la speranza. Visitare Valogno non è solo un’escursione, è un viaggio dentro l’anima di un territorio che non si arrende e che ha scelto i colori per raccontare il futuro.