C’è un luogo in Irpinia dove il silenzio della montagna si unisce alle preghiere di generazioni: è il Santuario di Montevergine, incastonato tra le cime del Monte Partenio, a oltre 1.200 metri di altitudine.
Già l’arrivare lassù è un’esperienza: che sia in auto o con la storica funicolare che parte da Mercogliano, si ha la sensazione di lasciarsi alle spalle il mondo quotidiano per entrare in uno spazio fuori dal tempo.
Montevergine non è solo un santuario: è una meta dell’anima. Qui, da secoli, si prega la Madonna Nera, affettuosamente chiamata “Mamma Schiavona”, protettrice di chi si sente escluso, ai margini, dimenticato. A lei si rivolgono non solo fedeli ma anche chi cerca conforto, accoglienza e speranza.
Entrando nel santuario, si è colpiti dall’austerità dell’architettura e dalla profondità del silenzio, interrotto solo dal suono delle campane o dal passo lento dei pellegrini. Le messe, celebrate ogni giorno, scandiscono il tempo in modo discreto ma costante, accompagnando la giornata di chi arriva per una visita breve o per un ritiro spirituale.
Il santuario apre le sue porte in orari variabili a seconda del periodo dell’anno. Durante i mesi estivi, da giugno a ottobre, è possibile visitarlo dalle 7:30 fino alle 19:30, con una leggera estensione nei giorni festivi. In inverno, da novembre a marzo, l’orario si riduce gradualmente, con aperture dalle 7:30 o dalle 8:00 fino al tardo pomeriggio. A febbraio e marzo, i giorni feriali vedono una chiusura anticipata, attorno alle 14:00, mentre nei festivi si resta aperti fino alle 18:30. A maggio, invece, si alternano orari mattutini e pomeridiani, con una pausa tra le due fasce.
Ma Montevergine non è solo fede. All’interno del complesso monastico c’è anche un museo che raccoglie opere d’arte, antichi manoscritti e preziosi oggetti liturgici. Per chi ama l’arte sacra, è una tappa che arricchisce il percorso spirituale con la bellezza della storia e della cultura benedettina.
E poi, c’è il panorama: da lassù lo sguardo si perde tra le valli irpine, il cielo sembra più vicino e anche il cuore si alleggerisce. Montevergine non si visita soltanto: si vive. Anche per pochi minuti. Anche solo per respirare un’aria diversa, fatta di fede, di silenzio e di montagna.